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ISRAELE / HAMASNetanyahu: «Hamas non vuole l'intesa»

05.05.24 - 13:13
Israele «continuerà a combattere finché tutti i suoi obiettivi non siano raggiunti», ha ribadito il primo ministro
keystone-sda.ch (Abir Sultan)
Fonte Ats Ans
Netanyahu: «Hamas non vuole l'intesa»
Israele «continuerà a combattere finché tutti i suoi obiettivi non siano raggiunti», ha ribadito il primo ministro

TEL AVIV - «È Hamas che impedisce un accordo per il rilascio degli ostaggi». Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu aggiungendo che «Israele era ed è tuttora pronto a concludere una tregua nella lotta per liberare i nostri rapiti».

Ma Hamas, ha proseguito, «è rimasto trincerato nelle sue posizioni estreme, prima fra tutte la richiesta di ritirare tutte le nostre forze da Gaza. Israele non può accettarlo».

«Pertanto Israele non accetterà le richieste di Hamas, che significano la resa, e continuerà a combattere finché tutti i suoi obiettivi non siano raggiunti».

«Nel corso dei negoziati - ha detto il premier smentendo le ricostruzioni apparse sui media - Israele ha dimostrato la volontà di fare molta strada». Un lungo cammino che il segretario di Stato Usa Blinken e altri hanno definito 'straordinariamente generoso'.

«Ma mentre Israele ha mostrato questa volontà, Hamas è rimasto trincerato nelle sue posizioni estreme, prima fra tutte la richiesta di ritirare tutte le nostre forze dalla Striscia, porre fine alla guerra e lasciare Hamas intatta». Netanyahu ha poi ribadito che se Israele accettasse questa posizione ci sarebbe «un nuovo 7 ottobre che è solo questione di tempo». «Arrendersi alle richieste di Hamas sarebbe una terribile sconfitta per Israele. Sarebbe una vittoria enorme per Hamas, per l'Iran, per l'intero asse del male». «E questa debolezza - ha concluso - non farà altro che avvicinare la prossima guerra e allontanare il prossimo accordo di pace».

Confiscate le attrezzature di al Jazeera - In applicazione alla decisione del governo presa all'unanimità sullo stop ad Al Jazeera in Israele, il ministro delle comunicazioni israeliano Shlomo Karhi ha ordinato «la chiusura degli uffici, la confisca delle attrezzature del canale, compresi possibilmente i cellulari e il blocco dell'accesso al website della tv». Lo ha fatto sapere lo steso ministro aggiungendo che «gli ordini sono stati emessi ora».

La decisione di Israele di fermare le attività della tv nel paese «intensifica la lunga faida contro al Jazeera» e «minaccia di aumentare le tensioni con il Qatar, che finanzia l'emittente, in un momento in cui Doha sta svolgendo un ruolo chiave negli sforzi di mediazione per fermare la guerra a Gaza». Lo scrive Al Jazeera sul suo sito.

Israele, afferma ancora l'emittente, «ha da tempo un rapporto difficile con al Jazeera, accusandola di parzialità nei suoi confronti e di collaborazione con Hamas. La rete con sede in Qatar ha ripetutamente respinto le accuse. Al Jazeera è stato uno dei pochi media internazionali a rimanere a Gaza durante la guerra, trasmettendo scene sanguinose di attacchi aerei e ospedali sovraffollati e accusando Israele dei massacri».

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